Wilier Rave SLR

La bici perfetta non è quella che fa tutto. È quella che fa tutto quello che serve a te.

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Non tutte le bici nascono complete. Alcune prendono forma pezzo dopo pezzo, come un progetto personale, una scelta lucida e appassionata che si distanzia dalle soluzioni preconfezionate. È il caso di questa Wilier Rave SLR, versione 2025, montata a mano partendo dal gruppo telaio. Una bici costruita non solo con componenti, ma con intenzione.

Chi ha scelto di assemblarla così sapeva bene cosa stava cercando. Aveva già una selezione personale di ruote, sella, pedali, portaborraccia. Ha aggiunto il cuore della bici: telaio, forcella, reggisella e manubrio. Il risultato? Una Rave SLR che racconta un modo tutto suo di intendere il ciclismo.
Ma facciamo un passo indietro.

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Specifico o polivalente?

Specifico o polivalente?
Viviamo in un’epoca dove ogni categoria tende a moltiplicarsi. Road, gravel, endurance, aero, climbing… e poi ancora: racing gravel, adventure, ultra distance. È tutto necessario? O forse stiamo dimenticando che a volte, una bici ben pensata può essere semplicemente… una bici?

La Rave SLR nasce gravel performance, ma con geometrie che strizzano l’occhio all’asfalto e un’anima che non disdegna l’agonismo. Montata con coperture slick, questa bici diventa una stradale raffinata, leggera e reattiva, capace di scalare con decisione e scendere con sicurezza. Ma all’occorrenza, con un altro paio di ruote, è pronta a divorare sterrati.

La domanda che ci si pone allora è: ha ancora senso cercare la bici perfetta per ogni singola disciplina?
O forse vale la pena investire in un mezzo versatile, che sappia adattarsi al nostro stile di vita, al nostro modo di pedalare?

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Un allestimento fuori dal coro

Se questa bici è una dichiarazione d’intenti, lo è soprattutto per la scelta del gruppo: Shimano Dura-Ace R9250 Di2 12v. Il top assoluto del know-how giapponese. Tradizionalmente destinato al mondo road più puro, il Dura-Ace qui appare quasi come un’inversione di tendenza, un gesto quasi provocatorio: “Mettere il Dura-Ace su una gravel? Ma si può?”

Si può, eccome. E il risultato è sorprendente.

La cambiata è chirurgica, la frenata impeccabile, la leggerezza ai massimi livelli. E poi c’è quella cura nei dettagli che solo chi ama davvero la meccanica sa apprezzare.

Un esempio? La scritta “Science of Speed” incisa all’interno della pedivella. Non la vedi se non la cerchi. Ma quando la scopri, capisci tutto: qui non si parla solo di prestazioni, ma di filosofia.
E se vi siete mai chiesti da dove viene il nome “Dura-Ace”, ecco un piccolo retroscena. Il nome nasce dalla fusione tra “Duraluminium”, una lega leggera di alluminio usata in aeronautica, e “Ace” (asso) come simbolo di eccellenza. Era il 1973, e Shimano voleva sfidare il dominio Campagnolo nei gruppi da corsa. Il resto è storia.

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Un colore che non ti aspetti

La vernice di questa Rave SLR è una delle sue carte più affascinanti. Non è bianca, non è grigia. È un mix perlato che cambia con la luce, che dal vivo vibra in modo inaspettato. Non urla, ma si fa notare. Un tocco di classe che riflette la natura di questa bici: elegante ma non fredda, personale senza essere eccentrica.

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Dettagli che contano

La sella è una Fizik Vento Argo, già testata e apprezzata da molti per la sua forma corta, il supporto nella zona perineale e l’ottimo equilibrio tra rigidità e comfort. È una scelta tecnica, ma anche affettiva: una volta trovata la sella giusta, difficilmente la si cambia. Qui potete leggere un’articolo dedicato proprio a questa particolare sella: La tecnologia della stampa 3d nel settore del ciclismo”
La bici adotta inoltre il nuovo forcellino UDH, lo Universal Derailleur Hanger voluto da SRAM, ora adottato anche da Wilier. Un piccolo upgrade che garantisce compatibilità futura e facilità di reperibilità in caso di rottura. Chi viaggia (o corre) sa quanto possa fare la differenza.

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Il peso? 7,2 kg. E non si sente.

Montata così, con componenti selezionati senza compromessi, la bilancia si ferma a 7,2 kg. Un valore incredibile per una bici nata gravel, ma capace di brillare anche su strada.

Conclusioni

Questa Rave SLR non è solo una bici. È una scelta. Una presa di posizione contro l’omologazione tecnica e stilistica, contro la tendenza a classificare ogni cosa in una categoria rigida. È un invito a pedalare con libertà, a pensare fuori dagli schemi, a creare il proprio mezzo ideale.
Perché alla fine, la bici perfetta non è quella che fa tutto. È quella che fa tutto quello che serve a te.

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Autore e fotografie: Riccardo Tiepolo