Il cambio elettronico - Shimano di2

Oggi è una scelta, domani il futuro.

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Non è una novità che oggi l’elettronica sia arrivata all’integrazione anche nel settore della bicicletta, che sia Mountain bike, Gravel o bici da strada. Già da qualche anno si è cominciato a vedere su diverse bici di fascia alta l’utilizzo di cambi elettronici, oggi questa tecnologia è disponibile anche su prodotti di fascia media, motivo per cui è più facile scegliere se intraprendere una nuova esperienza affidandosi alla tecnologia oppure rimanere fedeli al tradizionale meccanico. Non c’è per forza un fattore che preclude o meno la scelta dell’elettronico, è questione di gusti, di tendenze, di innovazione, stile di guida, voglia di smanettare con le nuove tecnologie cc… insomma tanti possono essere i fattori che ci portano a scegliere un’elettronico.

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La tecnologia del cambio elettronico

Analizziamo questa tecnologia nelle bici da corsa e facciamo un passo indietro, cos’è il cambio elettronico? Il cambio elettronico è l’ausilio di parti motorizzate, centraline, batterie e cavi elettrici che, in supporto alla meccanica del cambio, offrono una gestione, controllo e manutenzione che sostituisce completamente il cavo meccanico e annulla la forza da imprimere nelle leve necessaria alla cambiata. Le connessioni tra i componenti del cambio avvengono tramite cavi cablati internamente al telaio, ove possibile, e tutto viene gestito tramite le leve del cambio che diventano dei semplici pulsanti.

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La precisione di cambiata che si ottiene con un cambio meccanico non è infinita, con il tempo può variare, è soggetto ad agenti esterni come polvere, umidità, acqua che facilmente possono interrompere la sua iniziale efficienza. Il cambio elettronico comunica con le varie componenti attraverso impulsi elettrici, la sua efficenza non è soggetta ad agenti esterni, ovviamente avendo delle batterie, in caso di temperature molto basse, possono ridurre di qualcosa la durata, ma stiamo parlando di piccole differenze. L’autonomia è generosa, per una persona che percorre circa 10.000km/anno probabilmente effettuerà 8-10 cariche su un’anno, carica che dura un’ora e mezza considerando il Shimano Di2, un tempo più che accettabile proporzionalmente alla durata. Il cambio meccanico funzionerà sempre, si, se ci si dedica la giusta manutenzione e cura, che comporta spesso oltre ad aggiustamenti alla regolazione, anche la sostituzione di cavi e guaine. Il cambio elettronico una volta regolato, stop. A meno che non si cambi pacco pignoni o corone, o si subisca una caduta, la sua impostazione la manterrà sempre, difficile che perda un colpo.

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Integrazione con i dispositivi

Ora ci discostiamo dal cambio meccanico perché entriamo in uno scenario che solo l’elettronica può offrire, ovvero la completa integrazione tra ciclocomputer, sensori e smartphone.

Scegliere sulla propria bici il cambio elettronico significa godere di un ecosistema di analisi dati quanto più completo possibile. Il ciclocomputer, connesso al cambio elettronico tramite connessione Ant+ o Bluetooth può visualizzare i dati sul cambio attualmente in uso, le cambiate disponibili, il rapporto, la modalità e altre varie opzioni, nonché la possibilità di configurare alcuni pulsanti sulle leve cambio utili per cambiare schermate, stoppare, avviare o mettere in pausa la propria sessione, intervenire sulle luci (se compatibili), oppure cosa molto interessante, essendo il cambio elettronico dotato di pulsanti, essi sono completamente configurabili, che uno abbia preferenze su comandi a destra piuttosto che a sinistra, per salire o scendere di marcia.
Un’altra caratteristica saliente del cambio elettronico rispetto a un meccanico sono le modalità semi o automatiche di gestione.

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Personalizzazione modalità Semi-syncro e Full syncro

Ad esempio il Di2 Shimano ha tre principali modi. Manuale, Semi-syncro e Full Syncro. Sono tecnicamente tre modalità che permettono di decidere come gestire il proprio modo di cambiare, evitando di creare incroci di catena che causano dispersione di energia e usura eccessiva dei componenti del cambio.

Sulla modalità manuale si può gestire il cambio come con in un meccanico.
La modalità Semi-Syncro agisce sul cambio posteriore compensando i rapporti quando si interviene sulla corona anteriore, questo permette di riuscire a mantenere uno sviluppo metrico più lineare ed evitare cadenze a vuoto.
La modalità Full-Syncro agisce sulle corone anteriori nel momento in cui si tendono ad utilizzare rapporti al cambio posteriore troppo estremi, questo evita incroci di catena e, tramite un’accurata configurazione e un pò di abitudine ci si potrà dimenticare del deragliatole anteriore. Tutto si potrà gestire solo intervenendo sul cambio posteriore.

Per tenere sott’occhio che tutto funzioni c’è una App, sempre rimanendo in casa Shimano, che si chiama E-Tube che permette tramite smartphone, pc o tablet di aggiornare, personalizzare e testare il cambio elettronico sulla propria bicicletta.

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Scegliere oggi una bici con il cambio elettronico può sembrare a volte una tendenza, a volte un’opportunità di cambiare, a volte un fattore di investimento sul nuovo aggiornato… ma è inevitabile, si comincia a vedere sempre più spesso sulle bici, come il freno a disco del resto. Il cambio elettronico permette un’integrazione costruttiva con il telaio ottimale riuscendo a dare l’opportunità di ridurre i pesi in maniera notevole.
Oggi è una scelta, domani il futuro.

Autore e fotografie: Riccardo Tiepolo