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WILIER TRIESTINA 110X

La nostra recensione

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Dopo un anno di test con la 110X tra strade e sterrati, sono state tante le sensazioni che abbiamo raccolto, abbastanza per decidere di scrivere la nostra recensione.

La prima cosa che stupisce di questa bici, beh, sicuramente il suo peso.
L’anima di Wilier 110X, il suo telaio, che ferma l’ago della bilancia a 1070 grammi, in taglia L.

Un telaio interamente in carbonio monoscocca, con una particolarità che ci ha quasi impressionato… la sua capacità di assorbimento delle vibrazioni, un telaio in grado di assorbire le micro vibrazioni regalandoci costante feeling e precisione nella guida.

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Un’aspetto da non sottovalutare e che abbiamo apprezzato è la qualità della verniciatura, è resistente e curata e dopo migliaia di km su fondi misti e continui lavaggi non abbiamo mai riscontrato problemi.

Un consiglio che sentiamo di dare ai possessori della 110X è quello di proteggere la parte interna del telaio posteriore al passaggio ruota, con ruote di sezione 2,1 o 2,2, se vi avventurate in fondi misti umidi o fangosi e non montate pneumatici specifici è molto facile che il fango raccolto in eccesso dallo pneumatico possa “levigare” la vernice rovinandola irreparabilmente. Dotatevi delle giuste accortezze cosicché da divertirvi senza il timore di rovinare la bici. In negozio siamo dotati di specifici di kit protezioni adesive per il telaio.

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Torniamo alla protagonista indiscussa di questa recensione, la 110X, cosa abbiamo percepito? Quali sono le sensazioni che ci ha trasmesso?

Tu pedali…e lei va…anzi vola! Già! I rilanci su questa bici sono una meraviglia, si percepisce che quando spingete di più sui pedali la ruota posteriore reagisce, non c’è dispersione di potenza.

La stabilità e la precisione di guida che trasmette tutto l’insieme di componenti telaio, ruote e forcella è impressionante, superare ostacoli diventa pura avventura con questa mountain bike.

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La 110X in test monta forcella RockShox SID Air, è una forcella con escursione 100mm e considerata il top nel Cross Country, insomma una forcella che rende benissimo per avventurarsi nella maggior parte dei luoghi.

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È leggera, sensibile e stabile, e si lascia guidare senza incertezze, ovviamente previo set-up ad hoc basato sulle vostre caratteristiche di guida e peso.

Nei cambi rapidi di direzione l’anteriore è rapido e leggero, evitare ostacoli o guidare in tratti tecnici non sarà un problema.

Nelle curve veloci è davvero divertente, si avverte l’impronta a terra dei pneumatici e la forcella che lavora perfettamente assorbendo le asperità e mantenendo l’anteriore schiacciato al terreno, non si scompone, neanche in frenata.

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Il gruppo freni con cui l’abbiamo testata è il Shimano Deore XT.

Nell’uso classico da mountain bike, molto più vicino a uno stile cross country che a un enduro o dh, il Deore XT è quello a nostro avviso più idoneo. È un’impianto con pinze a doppio pistone che favorisce un contenimento del peso totale. I pistoni nelle pinze sono in materiale ceramico e le pastiglie con alettatura favoriscono la dissipazione del calore prodotta dalle stesse.

Un’impianto idraulico essendo esso ermetico, non subisce variazioni di funzionamento dovute a circostanze esterne e consente costante mantenimento della prestazione e del funzionamento.

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Non abbiamo incontrato alcun tipo di fastidio dato dallo sfregamento dei dischi sulle pastiglie, ne sotto sforzo ne fuori sella, le pinze si allineano in maniera molto semplice, e una volta eseguito il lavoro di centratura iniziale sarà difficile incontrare problemi.

È un’impianto, quello del Deore XT, sviluppato con il nuovo sistema OneWayBleed, ovvero lo spurgo freni è in una sola direzione, questo per evitare completamente residui di aria nell’impianto.
L’olio utilizzato da Shimano è di tipo minerale, per tanto non è corrosivo, e ha la qualità di non essere igroscopico, ovvero non assorbe umidità e non vi è la necessità di continue sostituzioni.

Questo tipo di olio evita che in caso di perdite o manutenzione si possano rovinare parti della nostra bici.

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Le leve del Deore XT, e quindi la prestazione di frenata dell’impianto, sono completamente personalizzabili.

Tramite la regolazione di estensione della leva che vi permette di regolarla in base alla lunghezza delle vostre dita, e del FreeStroke; ovvero la regolazione della corsa a vuoto iniziale della frenata nel caso cerchiate un mordente iniziale pronto e aggressivo oppure morbido e progressivo, potete personalizzare in maniera molto precisa la prestazione frenante dell’intero impianto in base al proprio stile di guida e utilizzo dei freni.

Abbiamo testato l’impianto frenante con pastiglie organiche, con e senza le alette di raffreddamento.
Abbiamo notato fin da subito una frenata più efficiente, modulabile e silenziosa utilizzando le pastiglie con alette di raffreddamento.

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Il cambio in dotazione sulla Wilier 110X testata è uno Sram GX Eagle con corona anteriore da 32 denti e pacco pignoni 10-50.

Ampia scelta di rapporti che coprono gran parte delle necessità. La cambiata verso i rapporti più agili è veloce ma non rapidissima, non bisogna avere incertezze al manettino, scalando verso i rapporti più lunghi invece è fluido e rapido.

Un set-up ad hoc della trasmissione garantisce una buona silenziosità della catena e della sincronia nella cambiata. Un cambio, lo Sram GX Eagle, che posizionandosi nella fascia media è un buon compromesso tra qualità, prestazioni e prezzo. Nel complesso non ci ha mai deluso.

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Qualsiasi sia il vostro itinerario, non ponete limiti al desiderio di avventura.

Wilier 110X sarà la vostra fedele compagna di viaggio.

Autore e fotografie: Riccardo Tiepolo